Anche per questa edizione abbiamo il piacere di presentare il docufilm a cura di Pierluigi Creziato e Simone Cilumbriello.
Quest’anno il materiale video è ancora più ricco e articolato: oltre al docufilm principale sono infatti in lavorazione anche una serie di clip dedicate ai singoli interventi vissuti durante l’evento.
Ve ne proponiamo qui un paio, con la promessa di condividere a breve anche tutte le altre.
Infine vi proponiamo il testo integrale del prologo del Professor Raffaele Milani e il documento in PDF relativo all’intervento della Professoressa Laura Falchi.
PREGHIERE AL VENTO 2025
Un caro e affettuoso saluto a tutte le persone presenti.
Avete ascoltato un concerto di Tamburi Taiko a cura di Fuden Daiko del Tempio e Monastero Zen Sōto Shōbōzan Fudenji, sede di Salsomaggiore Terme, appartenente alla tradizione del Buddhismo Zen.
Con questo suono apriamo la terza edizione di “Preghiere al Vento. Dialoghi interreligiosi. La via spirituale dell’arte”.
Il tema di quest’anno è la Natura; l’anno scorso fu la figura dell’Angelo.
Siamo nel bellissimo giardino di Patrizia Merendi.
E davvero: dove potremmo trovarci, se non in un giardino?
Il giardino è il luogo in cui la natura rivela tutta la sua poesia e la sua sacralità; è uno spazio insieme ideale e reale, nel quale raccoglierci in una comune fratellanza, sotto le dodici bandiere che portano al vento trecento preghiere provenienti da molte tradizioni spirituali della terra.
Questa è la sede giusta: qui l’anima della natura e l’anima dell’arte si uniscono per alimentare i cuori nell’amicizia e nell’amore, riparo dall’odio e dal sospetto.
Le pratiche dei culti religiosi, o quelle ispirate a espressioni spirituali diverse, ci salvano dal caos e dalla discordia: sono guida tanto per i credenti quanto per i non credenti.
Da esse – musica o poesia, danza o scultura – spira la speranza attiva di un bene comune.
Nelle ultime pagine di La persona e il sacro, Simone Weil, trattando dell’anima immortale, scrive:
«Il bene è l’unica fonte del sacro. Solo il bene e ciò che è relativo al bene è sacro.
Ciò che è sacro, lontano dall’essere la persona, è impersonale.
Tutto ciò che nell’uomo è impersonale è sacro».
La natura, che scolpisce la terra, è il centro di tutte le vie; e alcune vie spirituali hanno proprio nella natura il loro nucleo più profondo.
Per questo, nell’edizione 2025, ricordando il Cantico delle creature di Francesco d’Assisi, abbiamo voluto far risuonare la voce dei Nativi americani, del Buddhismo Zen, del Daoismo, della tradizione Hindu, e insieme essere memori dell’etica del paganesimo antico greco-romano.
Senza dimenticare che il respiro della natura viene colto e consacrato dalla scrittura poetica.
Laicità e spiritualità, dunque, si abbracciano in un percorso mistico: meditare è prendersi cura.
Tutte le arti sono una forma di preghiera, diceva Tarkovskij.
La spiritualità, che attinge alla vacuità cosmica e alla metamorfosi, ci permette di entrare in sintonia con la natura, con le sue leggi, e di conciliare gli opposti per raggiungere l’integrità psicofisica.
Diverse vie di pensiero illuminano questo cammino: Meister Eckhart, Albert Schweitzer, Mahatma Gandhi, Lev Tolstoj, e – in ambito italiano – Pier Cesare Bori, Romano Madera, Marco Vannini, Duccio Demetrio.
Sulle ali di questa visione assisteremo al concerto “Musica per la pace”, dell’Orchestra italo-spagnola formata da giovanissimi e diretta da Jesús Moreno Herrero.
Ispirati dalle antiche parole che guidano un percorso etico tra culture, ci riconosciamo – come scriveva Rainer Maria Rilke nel Libro d’Ore –
attorno a Dio come un falco, o una tempesta, o un canto grande,
in un desiderio di armonia contro la seduzione del male.
E possiamo far nostre le parole di Erasmo da Rotterdam negli Adagia:
«Perché è da belve, non da uomini, impegnarsi in uno sterminio reciproco».
Con queste parole,
vi auguro un buon pomeriggio.



















