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Fammi vento che naviga felice
Patrizia Merendi, Fiorella Fiocchi e Paolo Tasini
hanno il piacere di invitarvi all’inaugurazione dell’opera di land art “Preludio“
domenica 6 maggio 2018 in via Felicina, 1 Bologna
Preludio è un’istallazione che introduce il Giardino delle Stanze Sonore di Patrizia Merendi. Eseguita in salice in pelle, annuncia il clima e il carattere del luogo e chiama come un grande sipario aperto il visitatore all’esperienza del giardino.
Orari di visita*
Domenica 6 maggio 2018
mattina: ingressi ore 10.00 – ore 11.30
pomeriggio: ingressi ore 15.00 – ore 16.30 – ore 18.00
La visita della durata di circa un’ ora sarĂ guidata dagli autori dellâopera e comprenderĂ un percorso all’interno del giardino.
Data la particolaritĂ del luogo gli ingressi saranno organizzati per gruppi di massimo 12 persone, esclusivamente su prenotazione.
Per la prenotazione potete contattare i seguenti numeri:
Patrizia Merendi 339 7922 208
Fiorella Fiocchi 347 7993396
INGRESSO GRATUITO
* data la limitatezza degli spazi di servizio si richiede la massima collaborazione all’entrata e all’uscita del parcheggio.
Ho sempre creduto che un giardino nascesse da un progetto realizzato su carta e poi messo in pratica. Mi rendo conto che ci sono modi diversi di fare giardino e per me, che ho sempre praticato l’esperienza dell’arte, plasmare stanza per stanza questo ambiente è stato, ed è, come dipingere su una tela viva e mutevole.
Nel fare giardino è il dialogo con la vita che piÚ mi sorprende e che chiede un paziente ascolto per accogliere il nuovo, modificando continuamente la mia pennellata di apprendista giardiniere.
Questa mutevolezza fa sĂŹ che “l’opera” non sia mai compiuta. Ogni traguardo pone altre mete da raggiungere… e l’avventura continua!CosĂŹ mi piace immaginare questo giardino come un atelier a cielo aperto dove io non sono l’autore, ma l’interprete operante del Genius Loci. Il cantiere è sempre aperto.
Forse domani scopriremo un’altra stanza.
Patrizia
Articolo di presentazione
Il sorprendente giardino, adiacente a unâabitazione costruita a cavallo dellâultima guerra, è situato nella campagna occidentale bolognese, in un territorio rurale vicinissimo alla cittĂ in cui sono ancora riconoscibili alcuni caratteri storico-paesaggistici dellâantica comunitĂ di Olmetola (ville, nuclei c olonici, viabilitĂ storica, fossi, siepi e filari alberati).
Nel â700 il terreno su cui insiste il giardino era parte della grande tenuta della famiglia senatoria Scappi, che aveva il fulcro nellâodierna Villa Bernaroli, e in particolare del podere di un nucleo colonico nelle vicinanze, tuttora esistente, che nella carta dellâ Ufficio Acque e Strade (1774) era detto Fabbreria Scappi e in seguito Fabbreria vecchia.
Via Felicina, che nel nome ricorda unâaltra famiglia senatoria bolognese, i Felicini, che avevano proprietĂ nella zona prima degli Scappi, rappresenta un cardo della centuriazione romana, che incrocia il decumano di via Olmetola non lontano dal giardino, nel punto in cui unâedicola votiva segnala ancora lâantichissimo crocicchio.
Lâattuale proprietaria, lâartista simbolista Patrizia Merendi, iniziò circa 20 anni fa la ristrutturazione dellâedificio, creando anche una prima forma di giardino, secondo uno sviluppo per blocchi non piĂš riconoscibile.
Lâaccesso avviene attraverso un alto corridoio di siepi miste e informali che isolano dal contesto: da subito si percepisce lâinvito alla scoperta. Ă un giardino riservato, che si svela poco a poco, man mano che ci si inoltra nelle tante stanze verdi che lo compongono, legate lâuna allâaltra da altrettanti canali prospettici e vie di fuga per lâocchio attento che, dopo avere scoperto insoliti e affascinanti insiemi di forme e tonalitĂ di verde nel ricchissimo sottobosco, corre naturalmente piĂš lontano, oltre uno squarcio tra le fronde dellâacero giapponese, al di lĂ di un cancello, verso un campo lontano, tra i rami che inquadrano una stele di vetro o verso una mangiatoia per uccelli appesa in alto.
Nato senza un progetto complessivo ma seguendo la passione, la curiosità e la ricerca, è oggi un giardino complesso, che occorre interpretare, con angoli di grande equilibrio naturalistico e inserti simbolici forti.
Ă stato creato un biolago (80 cm di profonditĂ ) che accoglie specie particolari, come Ceratophyllum demesum e Iris pseudocorus , e un susseguirsi di cascatelle create con canne d i bambĂš.
Nella parte centrale si apre un grande spazio luminoso dove la proprietaria ha realizzato un Karesansui, un giardino giapponese (impropriamente detto Zen).
Poco oltre s i trova un labirinto che riproduce, con dimensioni dimezzate, quello celebre della cattedrale di Chartres. PiĂš vicino allâedificio, immerso nella vegetazione e davvero poco percepibile, si trova lâunico esemplare arboreo preesistente, un grande tiglio simbolo del giardino, circondato da una morbida bordura di Brunnea macrophylla.
I fiori, tuttavia, non sono gli elementi principali del giardino, per cui sono fondamentali soprattutto il formalismo e il cromatismo fogliare, anche se nel periodo di massima fioritura il giardino regala un vero e proprio percorso olfattivo.
La cura del giardino viene eseguita quotidianamente dalla proprietaria senza ricorrere a impianti per lâirrigazione, lâilluminazione e lo sfalcio, in modo da assecondarne la naturale evoluzione.
Tra le numerosissime specie vegetali presenti spiccano acero saccarino, nocciolo, sambuco, pioppo cipressino, acero rosso giapponese, rose, felci, hoste, ortensie, ninfee, ellebori.
Di recente, tra le tante specie di uccelli presenti, si sono impadronite di questa piccola oasi nella campagna anche alcune coppie di parrocchetto dal collare, un elegante e simpatico pappagallo ormai presente in diverse cittĂ italiane (da Genova a Palermo) e in Europa, con una crescita esponenziale negli ultimi anni.